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Anziano non autosufficiente: Cosa fare

La terza età è un periodo assai complesso da gestire. Man mano che si va avanti con gli anni, infatti, iniziano a presentarsi le prime forme di decadimento che, talvolta, fanno sì che la persona anziana inizi ad aver bisogno di un sostegno continuo e costante, anche per lo svolgimento delle attività più routinarie come l’igiene personale o le pulizie casalinghe. Tali necessità fanno sì che, nel momento in cui sia presente, la famiglia debba iniziare a prendere provvedimenti in tal senso occupandosi lei stessa della persona o, in alternativa, scegliendo di affidarne la cura ad una persona esterna. Non sempre, tuttavia, le famiglie hanno la possibilità di farsi carico di una persona anziana.

Il lavoro e le faccende giornaliere possono, infatti, determinare l’assenza del tempo necessario utile a prendersi cura dell’anziano. Ed è proprio in questi casi che è necessario rivolgersi ad un esterno, che si tratti di una badante o, in alternativa, di una struttura di ricovero. Ad ogni modo, si ricorda che assistere il genitore anziano è, per un figlio, un dovere legale, oltreché morale. I figli, infatti, secondo quanto imposto dalla legge italiana, sono obbligati ad occuparsi dei propri genitori anziani, non limitandosi a porre l’anziano all’interno dei una struttura, pubblica o privata, ma avendo cura di identificare le loro esigenze, oltreché l’evoluzione di condizioni economiche e sanitarie in cui vengono a trovarsi. Insomma, si tratta di fare per i propri genitori ciò che questi ultimi hanno fatto per i figli nel momento in cui non erano ancora autosufficienti.

Tale obbligo di accudimento da parte dei figli nei confronti dei genitori è sicuramente il primo step per garantire l’assistenza agli anziani. Secondo quanto previsto dalla legge italiana, infatti, i figli devono provvedere al sostentamento degli anziani e, se necessario, versargli gli alimenti nel momento in cui essi si trovino in condizioni economiche non ottimali. Se non dovessero adempiere a tale obbligo di assistenza, i figli rischierebbero di commettere due reati: violazione degli obblighi di assistenza familiare e abbandono di persona incapace. Nel caso in cui le condizioni fisiche e psichiche lo consentissero, l’assistenza alla persona anziana potrebbe avvenire anche a domicilio. Le opzioni, in questo caso, sono principalmente due: appoggiarsi ai servizi sociali offerti dal Comune o dall’Asl o, in alternativa, decidere di assumere una badante. A poter ricevere un servizio di assistenza domiciliare è, sicuramente, l’anziano che inizia a perdere colpi o comunque la persona che si trova in una fase iniziale del morbo di Alzheimer. Il tutto, chiaramente, usufruendo dei doverosi aiuti a cui persona e famiglia hanno diritto.

Anziano non autosufficiente: L’assistenza a domicilio

Scegliere l’assistenza domiciliare potrebbe risultare una scelta valida nel momento in cui la persona anziana dovesse essere in possesso di un livello limitato di autonomia ma fosse comunque in grado di restare da solo durante il giorno. Le limitazioni relative all’autonomia, in questo senso, fanno riferimento a: non avere più la capacità di provvedere ai pasti, di uscire a fare la spesa o di recarsi dal medico per una visita, una ricetta o una medicazione. Nel caso in cui non sia disponibile un parente in grado di aiutare la persona nello svolgimento di tali attività, sarà opportuno affidarsi ad una persona esterna.

Tali servizi di assistenza domiciliare vengono erogati dal Comune o dalle Asl ma anche da strutture private che risultano, tuttavia, conveniate con enti locali o con il sistema sanitario nazionale. Tra i bisogni che i servizi sociali cercano di soddisfare, troviamo: la necessità di un’abitazione in cui vivere, la presenza di cibo utile al sostentamento fisico, le attività volte alla cura della persona, il mantenimento di relazioni sociali, dunque svago e compagnia e, infine, la risoluzione di situazioni di eventuale disagio. Il servizio di assistenza domiciliare destinato alle persone anziane prestato dai servizi sociali include, quindi: pasti a domicilio, servizi di emergenza tra cui telesoccorso e numeri verdi a cui potersi rivolgere in caso di emergenza, contributi economici, servizi di trasporto, assistenza infermieristica em infine, cure familiari a pagamento.

Anziano non autosufficiente: Assumere una badante

Un’altra opzione, altrettanto valida, potrebbe essere quella di scegliere di assumere una badante. La persona in questione, potrà prendersi cura della persona anziana nel corso delle 24 ore giornaliere, sostituendo i familiari che non possano esser presenti per ragioni lavorative. La badante avrà, dunque, il compito di prendersi cura della persona assistita in ogni aspetto di tale attività.

Per attività di cura si intende, infatti, non soltanto l’assistenza dal punto di vista sanitario, la quale consiste in: somministrazione delle medicine, controllo della pressione e nel provvedere alla pulizia personale della persona, ma anche il prendersi cura della casa, il preparare i pasti per l’assistito in base alle indicazioni fornitegli da medico e familiari della persona e, infine, il mettere pannoloni o altri ausili, nel caso in cui ciò fosse necessario.

Nel momento in cui si inizia un rapporto di collaborazione con una badante, è fondamentale mettere in chiaro, fin dall’inizio, i suoi compiti, possibilmente in maniera scritta, così da evitare possibili equivoci. Altrettanto fondamentale è che la badante in questione sia in grado di leggere e scrivere in italiana, così da poter chiamare i soccorsi in caso di necessità, leggere le prescrizioni fornite dai medici e, infine ma non per importanza, comunicare con l’anziano in maniera efficace.

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